Migliore di chi?

Ieri sera ho finito di guardare Insatiable, una serie tv di Netflix che ha fatto molto chiacchierare.

Insatiable è stata tacciata di fat-shaming,  di non essere una serie adatta a stare sul mercato e altri discorsi ricchi di retorica pseudo-moraleggiante.

La verità è che Insatiable ci porta a riflettere su una cosa importantissima, a cui noi non pensiamo mai.

Troppo spesso pensiamo di essere migliori di chi abbiamo davanti, di meritarci il meglio perché noi siamo migliori rispetto a qualcun’altro.

Perché quella persona è troppo stupida per aver preso il nostro stesso voto all’esame, perché quella persona non si merita niente, perché si comporta in modo diverso da noi.

Fermi tutti. Chi ha deciso che siamo noi i migliori? Chi ci arroga il diritto di giudicare così gli altri?

Perché l’antipatia è umana, quasi inevitabile, però la cattiveria gratuita è un’altra storia. Alla fine, se ci guardiamo intorno, ci rendiamo conto di una cosa: non siamo migliori di nessuno.

Anzi, forse siamo esattamente come le persone che critichiamo tanto. Solo che non lo ammettiamo a noi stessi, perché siamo migliori.

Dalla nostra bolla di perfezione, non ci accorgiamo che, in realtà, dovremmo farci un esame di coscienza.

Un po’ come Patty che, per vincere il concorso di bellezza, decide di rapire Roxy. Solo quando a sua volta viene rapita, si rende conto della gravità di ciò che ha fatto.

Certo, si tratta di un’esagerazione, ma in realtà è molto calzante. Alla fine, non siamo né migliori né peggiori.

Siamo persone diverse, con obiettivi e scopi diversi. Migliori di niente, migliori di nessuno.

A volte di successo, altre meno. Ognuno per la sua strada, cercando di coronare i propri sogni.

Evitando di distruggere gli altri solo per sentirsi più sicuri. Comportarsi così non ci rende migliori, solo più meschini e patetici.

-B