Ovviamente sono tutte molto belle

Amadeus durante la prima conferenza stampa di Sanremo ha fatto un’uscita che neanche nelle più infime pubblicità maschiliste anni Cinquanta avremmo mai avuto il piacere di sentire.

Il direttore artistico presenta le donne del Festival ed esordisce dicendo che: “Ovviamente sono tutte molto belle”.

Ah certo, niente di meno. Ci mancava che fossero brutte.

“Francesca ad esempio è una sorta di scommessa personale. Questa ragazza molto bella sappiamo essere la fidanzata del grande Valentino Rossi. Ma è stata scelta da me intanto per la bellezza, ma anche per la capacità di stare vicino a una grande uomo stando un passo indietro, nonostante la sua giovane età. Lei è una modella molto promettente, destinata ad avere un grandissimo successo. Mi piaceva essere il primo a portarla su un palco prestigioso come quello di Sanremo. Poi è simpaticissima.”

In un intervento di pochi minuti ci sono decisamente troppe note stonate. Partiamo dalla prima: il fatto che venga ripetuto senza sosta quanto Francesca Novello sia bella. Viene anche accennato che sia una modella. Molto bene, dicci per chi ha sfilato, quali traguardi ha raggiunto a livello professionale. Perché nel 2020 mi sono stufata di sentire una donna definita in quanto “fidanzata di”. In un paese dove abbiamo il diritto di votare, di studiare ciò che vogliamo e di decidere cosa diventare, essere la “fidanzata di” è svilente e limitante.

Poi arriva la ciliegina sulla torta. Perché Amadeus ha scelto proprio lei? “Per la capacità di stare vicino a una grande uomo stando un passo indietro.” Perché fare un passo indietro per il proprio uomo è un valore? Perché nel 2020 su un’emittente nazionale viene proposto come un’aspirazione a cui tendere? Intendiamoci, ognuno è libero di fare ciò che crede. Si può mettere la famiglia prima del lavoro, in modo che il proprio compagno possa spingere sulla propria carriera, si può scegliere di fare il contrario. L’importante è essere appagati dalle proprie scelte. Il problema è che un’emittente nazionale non stia proponendo una donna in carriera con una vita sentimentale appagata. Ma una donna devota, disposta a farsi piccola dietro al grande uomo che è il compagno.

Stiamo scherzando?

Dopo anni di lotta e di emancipazione femminile sarebbe stato bello vedere modelli diversi, reali. Perché sinceramente, dell’influencer che sta con lo sportivo, ci siamo anche stufati. La Rai non ha voluto Rula Jebreal, la giornalista palestinese che avrebbe dovuto recitare un monologo sulla violenza contro le donne. La Rai ad un certo punto le ha chiesto “spontaneamente” di rinunciare. Sarebbe stata un’occasione di apertura. E invece si è preferito su un modello di femminilità vecchio e stravecchio. Propinando anche un messaggio sbagliato per chi guarda. La donna proba è chi si fa da parte per il proprio uomo. Perché non vediamo donne arrivate, con una carriera che le soddisfa e che sono felici?

Ovviamente non è deprecabile fare un passo indietro per il proprio compagno, il problema è che venga trasmesso come la massima aspirazione di una donna. La massima aspirazione di una donna dovrebbe essere felice. Felice in quanto donna, felice sui suoi piedi. Non felice come donna di. Per anni siamo state solo “madri di”, “figlie di” e “mogli di”. Nel 2020 è il caso di iniziare ad essere anche “CEO di” o essere “il top nel nostro campo” perché se siamo modelle ci rappresenta l’agenzia più importante e sfiliamo per marchi importanti. Perché siamo brave nel nostro lavoro. Perché ce lo siamo guadagnato. Magari siamo anche le fidanzate di qualcuno, ma siamo anche tante altre cose che definiscono chi siamo difronte al mondo.

L’ultima nota dolente di questa conferenza stampa e il paternalismo con cui Amadeus rivendica di aver scoperto Francesca Novello: “Mi piaceva essere il primo a portarla su un palco prestigioso come quello di Sanremo.” Perché ovviamente l’ha portata in braccio, come una bambina che altrimenti non ce l’avrebbe fatta da sola. Perché ricordate, non solo una donna deve fare un passo indietro per il suo uomo, ma senza un altro uomo che la guida a livello lavorativo, chiaramente non è in grado di fare carriera.

Tutto questo su un’emittente pubblica, che siamo obbligati a pagare perché già compreso all’interno delle nostre bollette. Ricordate che quando noi paghiamo quei 90€ stiamo sostenendo un’emittente maschilista e retrograda che al massimo vede noi donne per fare da spalla, per “stare dietro a un grande uomo” e per non essere altro se non essere bellissime. Al massimo anche simpatiche, ma in quel caso ci stiamo allargando.